Fra i compiti che i faraoni del Medio Regno si erano preposti c’era anche l’attuazione di larghe bonifiche che aumentassero la ristretta zona coltivabile limitata alla fascia della valle del Nilo. A questo scopo un grandioso impianto fu iniziato da Sesostri II e continuato con grande impegno dai suoi successori. Il Bahr Jussuf venne sbarrato per regolare il deflusso del grande lago paludoso (il Moeris) contenuto nella depressione del Faiyum e, grazie a una rete ben studiata di canali, fu guadagnata attorno a esso una zona agricola molto estesa, ancora oggi tra le più fertili del paese. L’oasi del Faiyum fu subito di grande attrazione per molti nuovi coloni: sorsero villaggi e grandi fattorie, templi dedicati al dio locale Sobek dalla testa di coccodrillo e ville signorili, in cui anche i faraoni amavano ritirarsi. Non lontano vollero anche i loro sepolcri, di nuovo fatti a forma di piramide, in una combinazione ingegnosa di pietra e mattone, e con annesso il tempio: una specie di ritorno all’antico, quasi a sottolineare l’analoga restaurazione nella politica interna dopo il caos del Primo Periodo Intermedio.